La Mia Vita e le sue Infinite Sottotrame… mentre Vivo momenti di Confusione tra Realtà & Cinema!

giovedì 31 marzo 2011

martedì 15 marzo 2011

TSUNAMI JAPAN FRIDAY 13TH MARCH 2011



 "Si temono oltre diecimila morti nella prefettura di Miyagi, dopo il sisma devastante che venerdì ha colpito il nordest del Giappone. Le autorità, spiega la corrispondente della BBC da Minamisanriku, stanno cercando di sgomberare le strade invase dal fango dello tsunami: è indispensabile raggiungere le cittadine e i centri isolati dalla catastrofe per organizzare i soccorsi e capire chi di questi diecimila dispersi è ancora in vita. La corrispondente Rachel Harvey spiega di trovarsi in una scuola elementare usata come centro di evacuazione; non c’è corrente bensì un generatore usato per qualche lampadina e un paio di stufette per 250 persone, e il freddo è intenso. Molte persone saranno riuscite a fuggire e non possono mettersi in contatto con i parenti e le autorità, senza rete telefonica e senza elettricità. Chi ha raggiunto un centro di evacuazione verrà segnalato alle autorità centrali, ma chi ha trovato rifugio presso amici e parenti rimarrà ufficialmente disperso fino a quando la situazione si sarà chiarita. Una donna ha raccontato alla corrispondente della Bbc che “non appena la terrà ha smesso di tremare sono saltata fuori dalla macchina, sono entrata in casa, ho acchiappato i bambini, sono risalita in macchina e sono scappata. Ma forse molti non si sono mossi abbastanza in fretta”.







sabato 12 marzo 2011

The Road











INCIPIT: All'inizio non avevo il coraggio di guardarlo, dopo i primi 5 minuti mi sembrava tutto così cupo e triste... così gli ho dato tempo, o meglio mi sono data tempo! Ho iniziato ad guardarlo e mi ha sorpreso, mi ha rapita, mi ha conquistato l'amore ai tempi della catastrofi apocalittiche.



Siamo in una Terra senza Sole, tutto è diventato grigio, deserto e  freddo abitato da pochi sopravvissuti. Un padre e un figlio attraversano il paese degli Stati Uniti, a piedi, nel tentativo di raggiungere il sud e un clima più mite. Nel loro percorso, incontrano bande di criminali armati e cannibali, malati, moribondi e ladruncoli. Durante il viaggio, il padre, spinto dall'istinto di sopravvivenza, diventa cinico ed egoista, mentre il figlio rimane buono e generoso, aperto ad aiutare chiunque incontrino per strada (persino il ladruncolo che li aveva privati di tutto).



The Road, ispirato al romanzo La Strada scritto da Cormac McCarthy




Padre e figlio procedono dietro a un carrello e dentro "una notte più buia del buio e un giorno più grigio di quello passato". Una guerra o forse un'apocalisse nucleare ha terminato la natura e le sue creature: gli alberi cadono, gli uccelli hanno perso l'intenzione del volo, il mare ha esaurito il blu, gli uomini non sognano più e si nutrono di uomini e crudeltà. Resistono alle intemperie e agli assalti dei disperati con due colpi in canna e il fuoco dell'amore. In viaggio verso sud,padre racconta al bambino la sua vita a colori, piena di musica e della dolcezza di sua madre, che egoisticamente si fa inghiottire dalla notte e dalla paura di sopravvivere
Tutto il film si incentra sulla relazione padre-figlio dentro un mondo estremo, un ambiente post- apocalittico di cui non si saprà mai niente, tranne che nel pensiero o nel sogno dei protagonisti.
 Si muovono nelle lande desolate, resistendo alla crescente solitudine e ai morsi della fame. Che gran fortuna trovare, seppur per breve tempo un bunker antiatomico in stile anni sessanta-guerra fredda: dove poter , mangiare, pensare, dormire senza paura ma soprattutto sorridere!

Viggo Mortensen mi ha colpito per la sua interpreatazione, è un padre "sempre in campo" scandito da urgenza e dolcezza, è un genitore che si racconta, evocando nei flashback "a colori" momenti intensi di vita "navigata", è ancora fonte di (in)formazione e conoscenza per quel figlio che trasforma nell'epilogo da oggetto passivo di "cure" a soggetto emancipato, avanzato, civilizzato. Ottima l'interpretazione fisica dei protagonisti... rappresentare la sofferenza fisica e la fame non è sempre facile!
Un figlio che si ingigantisce nella sua presenza e dentro l'ultimo primo piano che lascia fuori campo l'America, un mondo dove gli spietati sopravvivono ma dove si può (ancora) scegliere di abbandonare la vita o di restare in vita.
Nel grigio di un quotidiano svuotato di ogni certezza si alternano momenti di tensione, commozione e addirittura speranza. Perché questa pellicola, a differenza di quello che si è detto e si continua a ripetere, ha molta più fiducia nel futuro di quanto si possa immaginare. 

Un senso di desolazione che ti perseguita! un film che cerca di dare speranza in un mondo senza futuro! 


CLOSER


Celebri accordi di musica classica sono il sottofondo dei continui disaccordi, allontanamenti e avvicinamenti in cui i 4 personaggi del film si imbrigliano fatalmente, perdendo l’orientamento nella vita (e del senno direi!)
Personaggi riflesso di una società londinese decadente piuttosto volgare, basata sulla logica dell’egoismo, dell’incapacità di resistere alle tentazioni anche se questo significa calpestare il rispetto (ma soprattutto l’amore) dell’altra persona. Particolare la narrazione in continuo movimento sulla linea del tempo, che ci catapulta nel passato e nel futuro con la stessa disinvoltura con cui i protagonisti danno un taglio alla relazione del momento, così come ai loro capelli, per poi pentirsi di averlo fatto.
Questo film è una bomba di cinismo, ti entra nello stomaco e i suoi effetti si ripercuotono nel cuore e nella testa. Ogni vicenda vive di pathos, quello che succede viene sentito dallo spettatore come qualcosa di intenso, di preoccupante, di difficile!
Sembra tutto un gioco! Ma non lo è!










Sceneggiatura magnifica, i dialoghi sono la parte migliore, sono tosti, duri, masochistici, ma sono tanto veri ed emotivamente potentissimi. Tutti loro hanno almeno un aspetto che li fanno amare. Il punto di forza è sicuramente il cast perfetto, affascinante, diverso, completo, penetrante.
Una Julia Roberts che non ricordavo così intensa e che mi ha cancellato dalla mente il suo ruolo in Pretty Woman; un Clive Owen che è un gran pervertito, di quelli che incontri nella tua vita (o nelle chat) a decine e che al cinema non si vede mai, lui lo fa alla perfezione (e pensare che nella piecè teatrale aveva il ruolo di Dan!).
Ma i due che rimangono impressi sono  Jude Law e la splendida Natalie Portman.
Jude  ha un personaggio quasi classico, ma lui lo fa diventare molto complesso, un’indeciso. Non riesce a non amarle entrambre, ma deve pur far una scelta… crede nell’amore puro e incontaminato (infatti non accetta il tradimento-patto di Anna) ma è il primo a tradire Alice con la fotografa!




Natalie Portman è straordinaria: angelo e diavolo, donna e bambola, fragile e fortissima, insomma il dualismo è parte integrante del suo personaggio. Una Natalie favolosa ma soprattutto coraggiosa nel cavalcare i pali dei Night Club e a mostrare le sue grazie al gigante Clive!
Nel primo e nell'ultimo rallenty riempie la scena con il suo andare, con il suo viso e non si riesce a distogliere gli occhi dalla sua sfrontata bellezza! Il suo pianto è assolutamente emozionante; le sue provocazioni fanno venir voglia di entrare nello schermo; il suo cinismo e la sua cattiveria scuotono.




Una nota di merito va al regista Mike Nichols (già apprezzato in Angels in America): per i dialoghi così infuocati, i secondi piani, i controcampi, la costruzione della scena e la disposizione dei personaggi non hanno nulla di convenzionale, soprattutto nei dialoghi 'faccia a faccia'.
Un film che emoziona, da vedere con il cuore.

È la seconda volta che lo guardo… ogni volta mi lascia von una sensazione nuova…
Senza parlare della colonna sonora del mio personalissimo Best Damien Rice: un cantautore che canta di sentimenti, emozioni e parla l cuore, difficile resistergli. Se non rcordo male l’ho scoperto con questo film… per cui grazie Closer!

Cold Water



The Blower’s Daughter


Damian Rice - 9 Crimes (Live Abbey Road 2006)

"I'm looking for the truth. The audience doesn't come to see you, they come to see themselves" - cit.