La Mia Vita e le sue Infinite Sottotrame… mentre Vivo momenti di Confusione tra Realtà & Cinema!

domenica 6 novembre 2011

Videocracy: ITALY vs. THE TRUTH




Videocracy è un documentario (o almeno così vuol sembrare) sul potere mediatico di Sir Berlusconi.
Per noi italiani non è una grande novità. Ma più lo si guarda più ci si accorge che in realtà è un documentario che affronta il tema del potere della televisione in Italia, o meglio sui suoi cittadini.

A mio avviso è un'opera cauta, non abbastanza audace, è come se il regista avesse avuto paura ad inoltrarsi, infiltrarsi nel "magico mondo della Tv"; forse l'unico, vano e sinceramente volgare tentativo è stato il fin troppo lungo nudo integrale di Fabrizio Corona con il suo ostentare e indugiare sul suo corpo e sul suo "gingillo"! 

Il regista punta l'attenzione su un problema che sembra non interessare a molti italiani, o meglio, si sa ma non si ha le palle di fare qualcosa per cambiare sta drammatica situazione... si teme del salto di qualità. So che cambiare fa paura, ma ora come ora è ciò di cui ha bisogno l'Italia.

Interviste esclusive, ma allo stesso tempo asettiche al galeotto Lele Mora e a Fabrizio "naked" Corona
VS. la storia di un giovane Ricky Martin aka Jean Claude Van Damme che tenta di tutto, a costo di sacrificare la propria vita sociale (che peccato!) per uno spicchio di quel mondo vanitoso e frivolo che è la TV.



Mora appare avvolto da un('inquietante) candore nella sua casa in Sardegna, attorniato da giovani bellocci e neo escort ops opinioniste; tutto questo si contrappone al suo vero IO, vero fan del poco compianto (a ragione) Mussolini. Mora mostra e fa sentire orgoglioso la sua suoneria, la hit degli anni '30 "Faccetta Nera" accompagnata da immagini video del Musso(lini) alternato a svastiche e altri orrendi simboli di uno dei più bui tempi della storia italiana. Se si pensa che Lele est anche FRIEND WITH BENEFITS del Premier, ecco, tutto torna! 

Dove c'è/c'era Mora c'è/c'era Corona, che si presenta al pubblico per quello che è, sfrontato, spavaldo, sicurò di sè, al di sopra di tutto, sexy, naked e qui mi fermo! Lui stesso si dichiara il neo e reinventato "Robin Hood" che ruba ai ricchi per dare a se stesso. Al che ho pensato: "Sei un figo!"



Questo documentario non mostra nulla di nuovo, anzi mi aspettavo, ovviamente, un'ulteriore fotografia imbarazzante del nostro bel paese. Spesso e volentieri la videocamera ci mostra gli italiani d'oggi, i giovani, ma soprattutto le giovani donzelle impegnate al limite del ridicolo talvolta ad apparire, vogliosi di emergere senza avere competenze nè qualità particolari. Se va bene possiedono un corpo da favola, che spesso e volentieri viene sacrificato per un bene superiore (quello del bunga-bunga-fede-berlusconi).
Se potessi vorrei dare un consiglio alle numerose ragazzuole che ad una laurea  e ad un lavoro onesto e rispettoso preferiscono il bunga bunga nights, almeno, vi prego fatemi la cortesia di imparare a ballare prima di agli obbrobriosi e nauseanti stacchetti per fare le Veline.





Cito Woody Allen: 
"é assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione";
di fronte a tutta sta situazione manca la REAZIONE :sembra che tutto vada bene, o peggio ancora che ormai è così, che non si possa far nulla per migliorar l'Italia; così ci si siede e si osserva la decadenza intorno a sè con "il sopracciglio inarcato di chi aveva tutto previsto, la scrollatina di spalle di ha tutto già visto". Amen :)

La mia recensione è un pochino sgangherata... ma così è l'Italia (da un pò, un bel pò!)

VOTO: 5-

Nessun commento:

Posta un commento

"I'm looking for the truth. The audience doesn't come to see you, they come to see themselves" - cit.