La Mia Vita e le sue Infinite Sottotrame… mentre Vivo momenti di Confusione tra Realtà & Cinema!

sabato 7 maggio 2011

THE BOX



Ero indecisa se scrivere una recensione o meno... ma, ecco la trama:


Arlington Steward è misteriosamente resuscitato in ospedale dopo essere stato colpito da un fulmine e, costruito un apparecchio dallo scopo ignoto, se n’è andato. Virginia, 1976. Prima dell’alba il campanello di casa Lewis suona svegliando i coniugi Norma e Arthur. Aperta la porta, Norma trova un pacchetto. Si sveglia anche il figlioletto Walter, incuriosito. Nel pacchetto c’è una strana scatola e un biglietto: il signor Steward chiamerà alle cinque del pomeriggio. Arthur lavora a un progetto della Nasa - il Viking è atterrato su Marte - ed è totalmente preso dal lavoro. Norma, insegnante, è alle prese con altri problemi ed è sola in casa quando arriva puntuale il signor Steward, con il volto in parte sfigurato dal suo incontro ravvicinato con il fulmine. Spiega a Norma che se preme il pulsante che sovrasta la scatola provocherà la morte di uno sconosciuto e guadagnerà un milione di dollari. Se invece rinuncerà a premerlo, riceverà cento dollari per il disturbo. Ventiquattro ore per decidere. Norma ha un problema a un piede causato da quello che oggi si definirebbe un caso di malasanità, mentre Arthur viene rifiutato come astronauta. Entrambi hanno quindi motivi per avercela con la sorte. Davanti a loro una decisione assurda che però prendono sempre più sul serio, tentati dal denaro e dalla voglia di scoprire la verità. Dopo tanto parlare, Norma preme il pulsante quasi d’impulso. Ma questo è solo l’inizio.
Inquietanti bizzarrie e suggestive stranezze sono disseminate per tutto il film a dare un tono singolare alla vicenda.
La paranoia tipicamente mathesoniana prende possesso del film, con i protagonisti circondati da allusioni, minacce, inquietudini che invadono improvvisamente il tranquillo contesto in cui sono abituati a vivere. Tutti sembrano nascondere qualcosa, la città sembra percorsa da una cospirazione globale. Fidati solo di te stesso, è la filosofia, ma a volte nemmeno quello è sufficiente. Il tutto immerso in un periodo storico preciso, che ci sembra lontano, con le sue speranze e le sue pulsioni verso lo spazio esterno. Questo è in fondo il difetto principale di un film che mette molta carne al fuoco e crea un clima di angoscioso mistero, ma poi non sa risolverlo se non nel modo più semplice.









Dal regista che aveva sfornato Donnie Darko, il suo ultimo "The Box" non sembra esserne minimamente all'altezza.
Una sorta di psico-thriller che dal fortunato film del regista americano cerca di trarre, senza alcun successo, le atmosfere cupe ed ansiogene e le situazioni in bilico tra realtà e prodotto della mente.
SI lascia guardare per la prima mezzora dove l'idea di premere un bottone, uccidere qualcuno e diventare milionari puo' far presagire un film interessante, idea che viene radicalmente accantonata nel proseguo del film con il susseguirsi di scene ambigue ed al limite del non-sense che avrebbero come obbiettivo quello di spaesare ed incuriosire lo spettatore ma che riescono soltanto ad annoiarlo mentre la pellicola prosegue il suo corso verso la fine.
Il finale, per'altro molto scontato, ricalca appieno la mediocrità dei minuti precedenti e la parola che piu' lo contraddistingue è inutilità.
DI fatto il film ha dalla sua solamente il soggetto, a tratti accattivante che, una volta esposto, lascia libertà al regista di prodigarsi in un esercizio di stile lontanamente paragonabile a quanto visto in Donnie Darko con il susseguirsi di scene che potrebbero essere il frutto di una mente sotto cure psichiatriche.  I temi sono trattati con una banalità difficilmente raggiungibile, tant'è che spesso essi emergono con difficoltà allo spettatore inizialmente colpito dalle scene iniziali, e l'aspetto morale della vicenda viene esposto con una tale superficialità che può benissimo definirsi trascurabile.
Sicuramente un film al di fuori dei canoni classici ma non per questo interessante e godibile
(cagata).






Il film era partito bene ma poi... si è perso in cose strane, assurde e slegate dalla realtà ma soprattutto dalla sceneggiatura, per questo mi sono limitata a scoppiazzare recensioni qua e là... visto che l'obbrobrio è stato unanime... :(

4 commenti:

  1. Concordo in pieno.
    Una vera merdina, per essere molto, ma molto tecnici. ;)

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  2. guarda e pensare che era partito bene...
    l'atro giorno mi ero messa a guardare Southland Tales (l'altra boiata) di Kelly... bah, non sono nemmeno riuscita a finirlo!!! basti questo...

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  3. a me è piaciuto.
    un film diverso dal solito, ad avercene...

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  4. Non salverei nemmeno i primi trenta minuti, ma solo i primi cinque. :D

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"I'm looking for the truth. The audience doesn't come to see you, they come to see themselves" - cit.